EVANESCENZE Mostra fotografica di Domenico Guddo
Visitabile al Teatro Agricantus tutti i pomeriggi
dalle ore 17,30 alle 20,00 fino al 2 aprile 2017
Un artista eclettico Domenico Guddo che ha dato prova di saper spaziare con eguale talento e perizia dalla musica alle arti figurative.
Ciò in quanto Egli è un musicista, con tanto di Diploma Superiore dell’Accademia Musicale Vincenzo Bellini; violoncellista di primo piano, impegnato da molti anni presso l’Orchestra Sinfonica di Palermo e che, da qualche tempo, si è affermato sullo scenario della cultura non solo siciliana con l’arte fotografica.
Un ulteriore passo in avanti alla ricerca e alla conquista della Bellezza che ci circonda, fruibile non soltanto attraverso l’ascolto, come nel caso della musica, ma anche attraverso gli occhi.
E’ evidente che, in un caso o nell’altro, tutta la vasta gamma delle nostre percezioni ed emozioni viene coinvolta in un procedimento esperienziale e vitale che rinnova la gioia di vivere e di lasciarsi rapire verso dimensione altre in chi lo ascolta o in chi ammira le sue foto d’arte che hanno già ricevuto ampi consensi da veri mostri della critica come Vittorio Sgarbi, tanto per fare un nome.
Ogni scatto che immortala un paesaggio, un frammento di vita, uno scorcio panoramico ed esistenziale va affrontato con la stessa intensità con cui si gusta una poesia o un racconto: infatti siamo convinti che ogni foto ha qualcosa da suggerire, da evocare, da narrare. Nelle sue foto sia che si tratti di giochi di luci ed ombre o di chiaroscuri; di costruzioni prospettiche o di angolazioni particolari; di figure ben stagliate sullo scenario fotografico oppure colte in modo fuggente ed evanescente; di immagini profondamente realistiche oppure cariche di mistero è facile cogliere la bravura e il talento di Domenico Guddo.
L’immagine è lì davanti all’osservatore attento e parla alla nostra sensibilità e alla nostra fantasia facendo in modo che ognuno di noi veda nello scatto fotografico ciò che vuole.
Lo stesso Domenico Guddo più volte ha affermato che con il suo obbiettivo coglie l’attimo prima che fugge e lo immortala imprigionandolo in una foto; poi spetta all’osservatore creare le più significative connessioni e relazioni con il proprio mondo interiore.
Egli è, in tal senso, un vero artista: non c’è una sola foto dinanzi alla quale si resta indifferenti o, peggio, delusi. Tutte hanno qualcosa da raccontare a chi sa osservare con animo aperto alla creatività e alla bellezza.
Antonio Licata