ODIAVO LA POESIA
RICORDI E PROFUMI DELLA MIA TERRA
di SALVATORE TERRANOVA
ALETTI ED.
La silloge poetica di Salvatore Terranova si caratterizza per i contenuti realistici, legati alla vita e all’esperienza dell’autore. I familiari, gli amici, i sentimenti, le emozioni vissute in luoghi e circostanze particolari sono infatti la materia prevalente della narrazione poetica.
L’immediata capacità di intensa ed espressionistica proposizione del suo sentire e dei ricordi lontani in cui la sua vita si proietta e si identifica, si esplica in genere in forma lirico-narrativa, tuttavia non mancano poesie dove il lirismo è corroborato da una versificazione attenta agli elementi tecnico- formali, tipici della versificazione metrica. Così nella lirica “Maggio” quando il poeta nel rimirare”raggianti \ tutti i colori della natura\……..”raccoglie i ricordi …,respira più forte,\….” l’allitterazione della “ r” contribuisce a rendere la pienezza vitale di lui e della natura in primavera, oppure in “San Leone”non mancano la quasi rima (viaggi …. oggi, fiorito…. vita,etc…) e la rima (ale … male), anche tra versi lontani tra loro,ma a prescindere da questo,ciò che conta è l’emergere in alcune poesie,come la citata San Leone, di un lirismo che, attraverso una mitica descrizione paesaggistica, si veste di emozioni sensitive in cui si scioglie il ricordo:”Ecco l’immagine! E’ chiarissima….\….\..rumore di passi lenti su zoccoli di legno,\ profumi d’estate misti a odori d’olio,di pane…\…..\ al fresco perenne prepotente di vento \ di ponente,\………..\ e che sul mare subito ritorna,\ per fare schiuma bianca di tutta sua fatica,\……
Il coinvolgimento dei sensi, rispettivamente di verso in verso dell’udito, dell’olfatto, del tatto, della vista, fa sì che il lettore ,entrando in consonanza sentimentale con il poeta,riviva con lui le stesse emozioni.
Questi soli esempi bastano ad illustrare la poliedrica vena creativa di Salvatore Terranova.
Le poesie che da un punto di vista formale hanno in modo più evidente un aspetto lirico-prosaico, possono, pur con le dovute distinzioni, essere accostate alla” prosa lirica” che nei primi del Novecento caratterizzò la seconda fase della rivista la Voce, o al”realismo magico”di M. Bontempelli, per cui personaggi quali la zia Carmelina, il signor Gioacchino, la zia Lillina, etc… si vestono di arcano mistero e diventano simboli,modelli archetipi di umanità, propositori di valori che diventeranno essenza vitale dell’indole del poeta.
Il legame del poeta al reale,si evince anche dalle tre composizioni rispettivamente contro i concorsi letterari, l’editoria e i critici saccenti,insomma l’intero ingranaggio che gira intorno alla produzione letteraria,spesso limitato nel suo spessore culturale e limitante, di conseguenza, la creatività artistica.
Si pensa che proprio tale convinzione sia la causa prima che abbia indotto il poeta a titolare la sua raccolta “Odiavo la poesia”, anche se poi l’uso dell’imperfetto, evidenzia che trattasi di un sentire negativo ormai rimosso, visto che proprio alla versificazione Salvatore Terranova affida “Ricordi e profumi della sua Sicilia”, come recita il sottotitolo, conseguendo validissimi risultati.
Testi pieni di ironia spesso malinconica sono le poesie dedicate alla sua professione medica, come “Filastrocca amara”, ove il poeta-medico ricorre al dialetto siciliano a meglio immergersi nel contesto della sua utenza professionale.
La poliedricità stilistica coinvolge quindi anche la lingua, infatti oltre all’italiano viene utilizzato non solo il siciliano, ma anche il romanesco e, nell’ambito dello stesso italiano, il poeta talvolta ama attingere nel lessico o in forme grammaticali tipicamente ottocentesche, insomma Salvatore Terranova è un artista contemporaneo, postmoderno e, in quanto tale, ama anche il citazionismo, soprattutto dantesco.
La predilezione per Dante potrebbe derivare dalla profonda religiosità del poeta che in poesie come ”Prendimi” e “Preghiera” fa emergere un modus vivendi costantemente guidato nel pensiero e nell’azione da quei principi morali ed etici che fanno della religione cattolica anche il fondamento della civiltà occidentale. Infine appare opportuno rilevare l’interartisticità che caratterizza l’opera, infatti le poesie sono sempre accompagnate da fotografie che concretizzano visivamente personaggi ed ambienti materia d’ispirazione.
Francesca Luzzio