MARIA MARA MARCHESI
Oro e sabbia
Edizioni Simposium 2014
A cura di Giovanna Fileccia
La prima domanda che mi è sorta spontanea nel momento in cui ho avuto il libro “Oro e sabbia” tra le mani, riguarda il nome dell’autrice. Mi sono chiesta: Ma i nomi che portiamo, possono davvero influire sulla nostra vita, sulle nostre attitudini, sulle nostre decisioni? Nel nome completo della poetessa, ad esempio, c’è tutta l’essenza del mare: Mar d’Amare, Mar d’Amore, Mar d’Amato mar… MARIA MARA MARCHESI…Tre volte il mar…
Dopo aver riflettuto sul nome dell’autrice, la mia attenzione si è spostata al titolo del libro: ORO E SABBIA… e ho sorriso. Chi mi conosce sa che dalle mie poesie traggo ispirazione per realizzare le opere tridimensionali di Poesia sculturata che, pur nascendo dalle parole, poi prendono vita e sono indipendenti dalla poesia perché realizzate con materiali che hanno un loro peso e una loro forma. Ciò che mi ha fatto sorridere nel leggere il titolo “Oro e Sabbia” è che il materiale, l’elemento che io uso sempre per le mie opere è la sabbia. Questo titolo mi piace a prescindere e mi riempie: prima di aprire il libro ho cercato di assorbire le vibrazioni che il titolo mi trasmetteva facendomi raggiungere dai tanti granelli di sabbia… poi ho aperto il libro e ho iniziato a leggerlo.
Credo che non si possa parlare di poesia se non si ascolta la poesia: penso che la poesia, nel momento in cui viene letta in silenzio, o recitata a voce alta, acquisisca consistenza, espandendosi, e divenendo nella nostra immaginazione, tridimensionale. Prima di iniziare a parlare del contenuto del libro, vi invito a leggere due poesie che permetteranno di entrare nel mondo poetico di Maria Mara: Momenti a pagina 32; e Oro e Sabbia pagina 6.
L’ultimo verso della poesia Momenti recita: Ogni poesia sognata mi insegue e danza… credo che questo verso rappresenti molto bene la nostra autrice, immagino Maria Mara che si fa raggiungere dalla poesia e con le parole balli una danza diversa per ogni poesia scritta. In Oro e Sabbia, ad esempio, c’è la danza dell’oro, della seta e della sabbia: l’oro con la preziosità delle parole; la sabbia con lo scorrere del tempo; la seta con la leggerezza del sentimento: tre preziosi elementi che si fondono insieme e inseguono l’impalpabilità di un qualche desiderio, che può divenire reale solo se poesia nasce.
Maria Mara Marchesi spesso utilizza immagini per esprimere i sentimenti, ed ecco, nella poesia Stormi arrivare il desiderio di libertà attraverso stormi di uccelli mischiati ad angeli, fate e cherubini. La sua è una poesia che si esprime per immagini; è una poesia che prende forma attraverso gli elementi della natura: fiori, alberi, prati e ancora stelle, mare, fiumi e cielo dal quale cadono fiocchi di sogni. La natura dà voce alle sensazioni e, la natura stessa, è in armonia con l’immenso che accade nei cuori (Goccioline d’acqua). Mara si lascia andare, attraverso la natura che ci circonda, alla malinconia e alla tristezza; alla paura e alla rabbia; al sogno e all’esistenza; al dolore e alla passione. Una delle poesie che mi ha colpito maggiormente è Respirando il vento: la poetessa si fa trasportare, e allo stesso tempo ci trasporta, in un immaginario viaggio su una nave che approda. In questa poesia si avverte un passaggio che va dal vuoto della solitudine, alla gioia della Fede.
Perché si scrive? Si scrive per evocare ricordi, oppure per esternare il dolore e la sofferenza, oppure per esprimere l’amore e per tantissimi altri motivi…. Quando Veronica mi ha affidato la presentazione del libro ORO E SABBIA, mi ha detto che secondo lei io ero la persona più adatta: Veronica sostiene che Maria Mara Marchesi ed io abbiamo qualcosa in comune. In effetti, oltre l’amore per il mare e la Sabbia in particolare, mi sono accorta che seppur ci esprimiamo in modi totalmente diversi, anche Mara come me, tende a scrivere nascondendo le parole negli spazi vuoti. Ella attraverso le sue poesie mi ha consentito l’accesso al suo mondo interiore fatto di strati e substrati. Credo che molti poeti tendano a nascondere tra i versi molto più di ciò che scrivono e mi sento di affermare che Maria Mara vuole dire-senza-dire… ma il suo non-dire permette al lettore di dare la sua personale interpretazione.
E qui faccio una riflessione: qual è il fine di un poeta? Personalmente mi chiedo se il fine di un poeta sia quello di lasciare una sensazione d’indefinito pur esprimendo un concetto finito. Molte delle poesie contenute in Oro e Sabbia mi hanno lasciato questa sensazione di indefinito, però sono quelle poesie che mi hanno commossa più delle altre (Abbiamo gli stessi occhi, Non posso, Di ferito desiderio, L’urlo, Il fucsia e il solito pittore). Il libro di Maria si apre con la poesia Abbiamo gli stessi occhi: una poesia che, a mio avviso, nasconde molti interrogativi e varie interpretazioni. Leggendola e rileggendola mi sono chiesta: a chi si rivolge? Alla morte, alla vita, al tempo, oppure al suo stesso riflesso?
Oro e Sabbia contiene anche due racconti nei quali la prosa si mischia alla poesia. Leggendo le poesie e i racconti di ORO E SABBIA, mi sono accorta che uno degli argomenti ricorrenti di Maria Mara Marchesi è il tempo: il tempo universale, vissuto o ancora da vivere, il tempo che vorrebbe fermare o quello che non si ferma mai. È affascinante il tempo… permette di spaziare, di immaginare, di affermare, di disquisire… i poeti, in generale, amano il tempo e in particolare Maria traccia il tempo attraverso eleganti versi poetici che continuano la danza dei sentimenti che ella esprime. Nel racconto SENZA TRUCCO, la protagonista insegue il tempo e il trucco le si disfa con il passare delle ore. Ma, nell’incalzare continuo dove il tempo è denaro, Eleonora, dopo aver adempiuto ai doveri, spegne il tempo e va ad un appuntamento importante senza alcun filtro… senza alcun trucco…
La poetessa Maria Mara Marchesi vive a Gaggiano in provincia di Milano, l’ho incontrata per la prima volta Sabato 3 gennaio 2015 – appena pochi minuti prima che avesse inizio la presentazione del suo libro presso la Galleria d’arte Labirinti Ideali sita a Terrasini- e non posso che ringraziarla sia per il lungo viaggio che ha affrontato assieme alla sua famiglia, che per le emozioni che mi ha trasmesso: ho trovato la sua poesia e la sua prosa delicata, tremolante (con un sottofondo di malinconia) e vera; con musicalità e armonia, la Marchesi rivela un’anima sognatrice e idealista, nonché piena di passione per la vita e per la poesia stessa.
Ringrazio Anna Barone, Francesco Ferrante e Veronica Billone che hanno recitato le poesie che ho scelto per raccontare il mondo poetico di Maria Mara Marchesi.
Giovanna Fileccia