Realtà Romanzesca
di Demetrio Di Grado
a cura di Graziella Bellone
REALTA’ ROMANZESCA
di Demetrio Di Grado
A cura di GRAZIELLA BELLONE
Come non restare affascinati e travolti dall’atmosfera pop-vintage della “ REALTA’ ROMANZESCA “ di Demetrio Di Grado?.
E’ una serie di 18 collage di tipo analogico, formato A4 arricchita da circa 6 installazioni a misura d’uomo in cui viene contestualizzato il soggetto cartaceo.
Un progetto che vede l ‘artista impegnato nella rivisitazione di un passato il cui valore sembra essere dimenticato, sbiadito e ingiallito come la vecchia carta che usa, ma che riesce ad attualizzare estrapolando pezzetti di un mondo, tempi e culture per poi riassemblare secondo un ordine e una scelta nuovi e personali.
Demetrio distrugge per ricreare, smonta e rimonta, straccia con le forbici per ridare vita con la colla, rompendo schemi artistici e riproponendo quelli esistenziali.
Immagini scovate nel passato dagli anni ’20 ai ’50 su vecchie riviste e quotidiani, figure prevalentemente umane che in modo ironico, divertente e a volte pungente, ma non gratuito, ci ripropongono con inaspettata attualità sentimenti e situazioni, attimi di quotidianità apparentemente lontani, attraverso i volti, gli sguardi, le movenze dei soggetti presentati, facendo emergere anche l’imprevedibile.
E’ un viaggio tra istinto e coscienza dove realtà che sembrano non avere più senso, si ricaricano di possibilità divenendo pezzi di puzzle dell’umana esistenza.
Demetrio Di Grado giustappone e sovrappone i frammenti di quella realtà strappati al loro universo, trova legami e si entusiasma, inserendoli poi con la loro storia e le loro proprietà originali in una struttura che li riconfigura.
REALTA’ ROMANZESCA è quindi una raccolta personale di immagini e ritagli dell’artista che fanno parte del suo “fundus”. E’ un voler conciliare cose, mondi e pensieri con parti del proprio Io, per creare dei manifesti introspettivi.
In un’epoca di incertezza e crisi di identità, caratterizzate da un’ “accelerazione della storia”, e dalla velocità delle informazioni, l’uso dell’ analogico diventa per l’artista un’esigenza di fermarsi, riflettere e ricercare legami allentati. Resta così il messaggio di come una poetica del frammento, possa ridefinire valori e sentimenti non più datati dal tempo, ma attualizzati, contribuendo alla visione di un mondo più umano e genuino.
GRAZIELLA BELLONE