LIBERAMENTE di Cinzia Romano La Duca
LIBERA MENTE
Tutto di questa nuova silloge poetica di Cinzia Romano la Duca, giunta alla sua seconda fatica poetica, mi ha incuriosita a cominciare dal titolo: Liberamente.
Mi sono subito chiesta se ci trovassimo davanti a un avverbio o alla fusione dell’aggettivo “Libera” in concordanza al sostantivo “Mente”, oppure se, più semplicemente, mi fossi imbattuta in un gioco di parole. Un gioco piacevolissimo dietro cui si celano significati profondi.
Ciò in quanto la parola” libera” e “mente” hanno significati di fondamentale importanza per ogni essere vivente e cosciente.
Che cosa vuol dire infatti essere liberi?
Liberi di essere, di fare e di agire. Liberi di organizzare e di condurre la vita che abbiamo scelto per noi, liberi di frequentare le persone che ci sono gradite, liberi di gestire ogni momento della nostra vita.
La nostra libertà non si pone limiti oppure conosce confini, imposti da noi stessi o da altri o da un misterioso destino che incombe su di noi?
Tutte domande che l’Autrice si pone, tentando di trovare una risposta accettabile per rendersi infine conto che il misterioso destino conduce i suoi giochi; allora, invoca il fato affinché si prenda cura di lei e la guidi” nella scelta degli affetti” (da Prenditi cura di me).
E ancora una volta Cinzia Romano La Duca, dopo la pubblicazione di “Schegge al tramonto” (Ed. Del Riccio 2018) ci sorprende.
La sua energia positiva, che già riscontrammo nella sua opera prima, sembra essere cresciuta in modo esponenziale tanto da sentirsi travolti e pronti ad iniziare insieme a lei una nuova avventura. Gli ormeggi sciolti, l’ancora ritirata, inizia un nuovo viaggio sulle ali della libertà verso nuove mete, in compagnia della sua musica, della pittura e della poesia; insieme all’uomo della sua vita e a pochi amici selezionati sulla base di un’empatia immediata e di un sentimento di affetto cresciuto nel tempo. Un’avventura di natura poetica che la sorregge, la conforta, le libera la mente dai pensieri e dalle consuete preoccupazioni, dai pregiudizi, da qualsiasi forma di retorica e falsità. Si innesca, in tal modo, un circolo virtuoso che, dietro questo apparente gioco di parole, diventa il magico strumento per liberare la mente e generare i suoi versi, nati da una mente libera!
In tal modo, sembra che le parole della celebre scrittrice Virginia Woolf (Londra 1882/ 1941) siano state scritte per lei” non c’è cancello, nessuna serratura, nessun bullone che potete regolare sulla libertà della mia mente”.
Il viaggio ha inizio a vele spiegate per avventurarsi in mare aperto, verso territori inesplorati e nuove mete da raggiungere, dove tutto è ancora da scoprire, sempre in cerca di nuove emozioni ma sorretta dal bagaglio delle esperienze già vissute insieme all’uomo amato. Talvolta egli sembra lontano, chiuso nel suo silenzio che la ferisce, quasi irraggiungibile ma, poi, basta il tocco rassicurante della sua mano, per restituirle fiducia e serenità. E riaffiora prepotente la sua voglia di vivere e di godere intensamente di ogni attimo. Dai suoi versi si sprigiona un’incredibile vitalità che nasce dalla sua capacità di sapere affrontare a viso aperto le sue debolezze e le sue fragilità alle quali, pur riconoscendole, non intende cedere. Anche se, certe notti, l’inquietudine diventa intollerabile e le sue parole diventano grida che urlano nel silenzio, per poi ritrovarsi “stravolta e sudata/ nel pavimento di casa” Ella si rialza pronta a rimettersi in gioco, a rielaborare le sue sofferenze esistenziali e a iniziare un nuovo giorno dove traccerà progetti nuovi e nuovi percorsi. Giocherà come una bambina, sempre desiderosa di sorprese, con la vita e si innamorerà di nuovo. Ecco che le parole del poeta colombiano Gabriel Garcia Màrquez sembrano rivolgersi a lei “Si invecchia quando non ci si innamora più”. L’inevitabile processo di invecchiamento viene capovolto in quanto non ci si innamora più perché si è vecchi ma, secondo la nostra Autrice, si invecchia quando non ci si innamora più, quando non si gode della bellezza che esplode intorno a noi, quando non ci si abbandona all’esaltazione dei sensi, quando non si reagisce più difronte al Potere di uomini malati che inseguono il potere malato.
Più estesamente, per dirla con Marc Chagalle” L’unica cosa di cui ho bisogno è di continuare a stupirmi”. E Cinzia Romano lo fa giocando con le parole, scrivendo filastrocche dal ritmo cadenzato con effetti di straordinaria musicalità che Ella riesce a creare attraverso l’utilizzo di assonanze e allitterazioni o con la ripetizione di intere parole. A volte crea, senza forzature, rime come in “Filastrocca della musica” dove la parola Gioielli fa rima con Anelli. La stessa abilità la ritroviamo nelle filastrocche dedicate alla pittura e alla musica. Così il potere creativo sembra ristabilire l’ordine naturale dell’intero universo di cui facciamo parte con i suoi elementi fondamentali, individuati dal filosofo greco Anassimene di Mileto nel VI secolo a.c. nei suoi quattro elementi che compongono la” Tetraktys”: fuoco, aria, acqua, terra, presenti nel microcosmo e nel macrocosmo e di sicuro nel mondo armonioso ed equilibrato di Cinzia Romano La Duca.
SANDRA V. GUDDO
PALERMO MARZO 2019