QUANDO IL TRAM ARRIVAVA A MONDELLO: RICORDI DI UN NOVANTENNE
di Giuseppe Paternò
Recensione di Pippo La Barba
Giuseppe Paternò, un ultranovantenne pieno di energia e voglia di vivere, nel bel volume “Quando il tram arrivava a Mondello”, edizioni Qanat, ci offre un intenso amarcord della città, intrecciato a rievocazioni personali e liriche molto tenere, che esprimono sentimenti ed emozioni , legati a vari momenti della sua vita. Quella descritta da Paternò – come sottolinea Leoluca Orlando nella prefazione – non è più la “Palermo Felicissima” di Nino Basile, ma è “la città che dobbiamo gelosamente custodire e rimettere, come sta accadendo, nel circuito turistico-culturale che le compete”.
Tantissime le foto in bianco e nero che corredano il volume, fissando momenti importanti della vita di Palermo dall’Ottocento ai nostri giorni. Si va dall’entrata di Garibaldi da Porta Termini del 1860 al colera del 1865, alla rivolta del Sette e mezzo del 1866, per poi continuare sino agli anni trenta del 900 con descrizioni e immagini della spiaggia di Mondello, del tram all’Acquasanta e della tratta del tram Via Roma-Mondello.
Monte Pellegrino, Baida, la Favorita, Romagnolo, erano le mete del popolo per le “gite”, luoghi dove trascorrere una giornata all’aperto, senza pensieri. Sono rievocati eventi di tutti i tipi, dalla religiosità popolare con l’omaggio alla Santuzza il 15 luglio e il 4 settembre, ad altri avvenimenti significativi: nel 1931 prende il via la costruzione dell’aeroporto di Boccadifalco ed è inaugurato lo stadio di calcio “Vincenzo Marrone”, che in seguito verrà meglio conosciuto come “La Favorita”; nel 1932 viene demolito il Monastero dell’Immacolata Concezione per far posto al futuro Palazzo di Giustizia. Si continua con i bombardamenti del 43, un popolo ferito che cerca di riprendersi ricostruendo dalle macerie una città che poi purtroppo verrà attraversata dal sacco edilizio e dalla cementificazione selvaggia.
Non manca la descrizione delle attività culturali e dei luoghi cult del divertimento e del commercio: il Teatro Santa Cecilia di piazza Croce dei Vespri, il Teatro Garibaldi di via Castrofilippo, l’Extrabar Dagnino di piazza Politeama, il bar Caflisch di Via Libertà , il night club Mirage di via Emerico Amari.
Particolarmente significativo fu il Festival pop del 1970 alla Favorita, con la partecipazione di artisti di livello internazionale quali Duke Ellington, Aretha Franklin, Johnny Halliday.
Il libro ha una funzione di trasmissione culturale alle nuove generazioni, che attraverso testimonianze di vita vissuta come quella di Giuseppe possono conoscere luoghi e aspetti della città altrimenti rimossi dalla memoria collettiva.
Pippo La Barba