FRANCA FLORIO e VINCENZO FLORIO
Due Miti di Sicilia di Vittorio Lo Jacono – Carmen Zanda
Recensione a cura di Sandra V. Guddo
Lodevole il progetto di Carmen Zanda e di Vittorio Lo Jacono di scrivere e pubblicare il volume dedicato a due veri e propri miti della Sicilia nell’epoca della “ Belle ‘Epoque” con il dichiarato intento di far conoscere alle nuove generazioni la storia di Franca Florio (1873 – 1950) e di Vincenzo Florio (1883-1959) al fine di suscitare un vero e profondo interesse per le loro vicende che hanno caratterizzato la storia della Sicilia dei primi decenni del Novecento.
Un progetto ambizioso che mira anche alla concretizzazione del tentativo di spingere i giovani ad emulare le gesta dell’eroica dinastia dei Florio, restituendo alla terra di Sicilia il ruolo egemonico che le compete nel panorama internazionale per la sua posizione geografica che la pone al centro del mare nostrum e per la sua storia millenaria. Essa affonda le sue radici nel mito di divinità di grande potenza come il dio Vulcano che proprio all’interno del monte Etna, pose la sua officina dove poter forgiare i fulmini per Zeus e gli altri dei. Ma la Sicilia ha ospitato anche dee di straordinaria bellezza come Proserpina o Aretusa; il mito continua nel tempo ritrovando in Franca e Vincenzo Florio nuove divinità che meritano la nostra riconoscenza ed ammirazione. Le loro gesta hanno lasciato segni indelebili nella nostra memoria e nella nostra storia tanto che alcune iniziative di questa famiglia sono entrate a far parte del Registro delle Eredità Immateriali della Regione Sicilia.
Mi riferisco in particolare alla Targa Florio, la mitica gara automobilistica che è stata fondata da oltre cento anni ed ancora oggi viene effettuata seppur con delle variazioni, dovute all’ introduzione di norme di sicurezza.
Essa è stata voluta da Vincenzo Florio, cognato di Donna Franca, che lo ha incoraggiato e supportato in tale impresa, partecipando fisicamente alla gara con la consegna dei premi.
Ma è lei la “ Regina di Sicilia” moglie del grande imprenditore siciliano Ignazio Florio ( 1869- 1957) che con le sue attività commerciali che spaziavano dalla produzione di vini pregiati, all’estrazione di zolfo e alla manifattura di pregiate ceramiche, ha dato lustro alla famiglia e alla Sicilia tutta. Inoltre la più grande flotta navale, allora, era nelle mani dei Florio che nulla avevano da invidiare alla regnante dinastia di Savoia o alle potenti lobby economiche e finanziarie dell’epoca. Donna Franca celebrata per la sua bellezza, per la sua indole generosa e sensibile alle richieste di aiuto dei bisognosi, per la sua eleganza e la sua cultura, è entrata di diritto nel mito che va dunque recuperato alle nuove generazioni e consegnato alla memoria dei posteri come esempio da emulare.
Il volume in questione è arricchito dalle prefazioni illuminanti di Giacomo Fanale e di F. Adele Di Sparti Cera e dalla nota di Donna Costanza Afan De Rivera. Particolarmente ricca è la galleria di foto d’epoca di cui è corredato il volume che illustra visivamente una parte della storia di questa famiglia regalandoci uno spaccato della vita della Sicilia durante la Belle ‘Epoque.